I tanti appassionati di Karting Endurance ben conoscono i due format di gara più diffusi per questa tipologia di eventi: con cambio kart ad ogni pit, oppure con un kart assegnato a sorteggio a inizio gara che la squadra dovrà gestire per tutto l’evento. CRG fin dalla 1ª edizione della 24 Hours Karting of Italy ha scelto di assegnare i kart alle squadre e lasciarli in gestione alle stesse per tutto l’evento.
Nell’ambiente ci sono piloti a favore di una scelta o dell’altra, quindi per capire le motivazioni di CRG nel sostenere la filosofia di non alternare tutti i kart a disposizione utilizzando i cambi pilota, abbiamo chiesto al responsabile dell’evento Marco Angeletti le motivazioni di tale scelta:
“In primo luogo dobbiamo premettere che entrambi i format hanno dei pro e dei contro e la scelta da parte nostra è stata fatta ponderando alcune prerogative specifiche del nostro evento. In primis CRG mette a disposizione dei team tutti kart nuovi e quindi le differenze tra un mezzo e l’altro sono realmente limitate. È molto diverso, infatti, quando si utilizza una flotta di kart usati per questi eventi, perché nonostante le revisioni pre-gara, è molto difficile equiparare motori e telai con diverse ore di utilizzo.
Inoltre, ci sono altre due ragioni precise a supporto della nostra scelta: la prima è legata al desiderio di mettere alla prova l’affidabilità dei nostri kart su una distanza così impegnativa in quanto questo evento fa parte delle attività per promuovere e sviluppare i nostri prodotti Rental; la seconda ragione riguarda il fatto di consentire alla squadra di gestire il proprio mezzo, salvaguardandolo da contatti inutili, uscite di pista e anche utilizzi stressanti del motore. Assegnando un kart solo ad ogni squadra la classifica premia anche l’affidabilità dello stesso e la capacità della squadra di gestirlo, entrambi fattori importanti nelle gare Endurance.
Va detto che facciamo test approfonditi pre-gara per valutare l’equilibrio delle prestazioni dei singoli kart, inoltre, la nostra area assistenza è professionale e in grado di risolvere eventuali problematiche, anche ricorrendo a kart sostitutivi. In altri eventi abbiamo utilizzato il cambio kart ad ogni pit stop, ma non crediamo sia necessario quando la flotta dei kart è nuova. Anzi, penalizzerebbe le squadre più abili a gestire il mezzo e che potrebbero ritrovarsi in alcuni stint di guida un kart gestito male da un equipaggio avversario. Questa nostra convinzione, inoltre, è stata confortata anche dalle classifiche delle prime due edizioni della corsa nella quale i primi 3 team al traguardo sono arrivati nello stesso giro, con distacchi di pochi secondi. È un dato di fatto che il livello delle squadre di vertice è molto elevato e i piloti più esperti sanno gestire il mezzo in modo eccezionale durante la gara e privare loro di questa possibilità ci sembra sbagliato, anche perché da sempre è una prerogativa delle gare Endurance quella di saper gestire il kart nell’ambito di tutta la manifestazione. Ogni anno cerchiamo di essere più efficienti con l’assistenza e le prove che svolgono i nostri tester e siamo sicuri di poter offrire a tutte le squadre kart in grado di competere con differenze minime tra loro”