Come tutti i settori dello sport internazionale, F1 e calcio inclusi, anche il potere sportivo del karting si trova ad affrontare l’emergenza Covid-19, cercando di valutare tutte le opzioni per salvare la stagione agonistica, pur non essendoci ancora certezze circa i tempi di uscita dalla crisi sanitaria e il termine dei divieti degli eventi sportivi imposto da molti Governi nel mondo.

La FIA per il settore karting sta intervenendo con azioni attendiste sui calendari, spostando solo le prime gare del Campionato Europeo, nonostante sia evidente che, con ogni probabilità, sarà necessario ripensare completamente i Campionati Internazionali 2020. Il karting Internazionale sta soffrendo la mancanza di una guida forte che sappia avere una visione per il futuro e anche in questa emergenza c’è un approccio attendista.

A questo punto dell’anno, sarebbe il caso di aprire un “tavolo” di confronto sulle varie opzioni concrete che potrebbero salvare il senso della stagione agonistica e mettere da parte gli interessi politici rispetto alle esigenze degli addetti ai lavori. Bisognerebbe interrogarsi sul senso di girare l’Europa in lungo e largo per 6 prove di Campionato Europeo tra classi OK e KZ divise e forse considerare l’ipotesi di accorpare più categorie ottimizzando i costi di trasferta e personale per i team. Oppure si potrebbe valutare l’opzione di sperimentare format di gara su 3 giorni se troppi eventi venissero compressi in uno spazio di tempo ristretto. Alcune gare e Campionati di contorno saranno tagliati in modo naturale dai programmi dei team, ma sarebbe comunque opportuno che la Federazione Internazionale intervenisse per evitare un intasamento del calendario internazionale nella seconda parte della stagione.

Un capitolo a parte merita il Campionato del Mondo in Brasile per le classi OK e OK Junior, perché considerando che il 90% dei team ha base in Europa, a fronte della crisi finanziaria che il settore dovrà affrontare, probabilmente sarebbe il caso di rimandare al 2021 questo appuntamento così oneroso per il trasferimento dei materiali tecnici via nave e per la lunga trasferta del personale. Riguardo all’evento previsto in Brasile, andrà inoltre considerata in tempo utile la reale situazione dal punto di vista sanitario nel paese, per evitare inutili rischi ai piloti e al personale delle squadre.

Una cosa è certa: per avere un’idea di cosa si potrà fare dal punto di vista sportivo è necessario attendere la fine del mese di Maggio e per allora la FIA dovrà farsi trovare preparata con ragionevoli e coraggiose soluzioni. A seguire, potranno essere riorganizzati anche i singoli campionati nazionali in tutto il mondo.